Come li scelgo i cereali? Lo zucchero trasformista

Partiamo dal capire di cosa stiamo parlando.

La parola cereale non identifica una specie dal punto di vista botanico, bensì letterario e storico. Infatti, questa, indica tutte le «piante erbacee che producono frutti i quali, macinati, danno farina da farne pane e altri cibi». Questa famiglia comprende, perciò, tutte le piante i cui frutti o semi ricchi di amido sono usati dall’uomo per ricavarne polenta, pane, paste da cuocere e altri prodotti amilacei. Frumento, riso, mais, grano saracenoquinoa, amaranto, farro, orzo, avena sono cereali.

Tutto questo, nel mulino che vorrei.

Nella realtà, la parola cereale ci rimanda subito a quel mondo colorato e sensazionalista di tutto ciò che in forma di palline, fiocchi o anelli ci è consentito immergere in una tazza di latte. Ognuno di noi è stato almeno una volta nella vita in un ipermercato, quell’universo parallelo in cui il sale dell’Himalaya si dà appuntamento con i noodles in barattolo, allo stesso tavolo delle lenticchie rosse decorticate. C’è tutto. Tutto e il contrario di tutto. Claim che inneggiano a benefici di ogni sorta, sconti mirabolanti, promesse di viaggi da sogno, abbonamenti a canali di cinema, automobili, motorini e parchi divertimento!

Poi, ancora, si avvicendano l’immancabile angolo BIO, quello degustativo, quello vegano, quello fit, quello iper-proteico, senza glutine, senza lattosio, ketogenico.

Insomma, nella grande distribuzione la vida, si sa, es un carnaval.

In questo marasma, mi piacerebbe darvi qualche piccolo suggerimento non richiesto per sopravvivere ed orientarvi tra gli scaffali dei cereali “per la colazione”.

Le categorie sono, essenzialmente, tre:

  • Fiocchi: pasta di cereali arrotolata e tostata a formare dei fiocchi
  • Muesli o granola: mix a base di cereali e frutta secca
  • Chicco soffiato: cereale soffiato

Sembra facile, vero!? Bè, il problema insorge quando ci troviamo di fronte a quegli immensi scaffali a chiederci: quale scelgo? Quali saranno i più sani?

La verità è che alla maggior parte dei cereali venduti sul mercato, viene aggiunto tanto zucchero, tantissimo, e le modalità con le quali è riportato in etichetta sono anche di più. Le diciture che possiamo trovare sono: zucchero (parola comprensibile), sciroppo di glucosio (già un po’ meno), maltosio (sotto mentite spoglie), miele (ok, quindi fa bene!?), succo d’uva (cereali e vino, wow!), purea di banana (ah, per i crampi), pasta di datteri (eh?).

La quantità di zuccheri aggiunti contenuti nelle più comuni marche di cereali vanno dai 20 ai 50 grammi su 100g di prodotto (la metà!)

Facciamo alcuni esempi:

1. Il quadro a distanza Classico pacco di cereali (tra i più venduti) dal packaging colorato ed accattivante. La confezione recita: “Muesli croccante, con mandorle, anacardi, nocciole e noci pecan”. In realtà, oltre a questo nobile elenco, ci sarebbero da menzionare ben 20g di zucchero (su 100g di prodotto).

2. Vorrei ma non posso

Qui il marchio se la gioca con zero zuccheri aggiunti ma pare non disposto a rinunciare alla dolcezza del prodotto e quindi taaac, va giù di edulcorante. Aspetto ammiccantemente più grezzo, svetta gagliarda la parola SENZA nel nome. 

3. Duri e puri

Nero su bianco. Confezione minimal, elegante, senza fronzoli nè promesse di vita (e magrezza) eterna. L’azienda è una di quelle che produce biologico da ben prima che Uno mattina lo promuovesse nell’imprescindibile rubrica Buongiorno benessere. Il pacco riporta la dicitura senza zuccheri aggiunti (il mercato non fa prigionieri), ok, ma seguita da “contiene naturalmente zuccheri“. Volete sapere quanti sono gli zuccheri semplici per 100g? 0,9g.

Morale della favola.

I cereali, naturalmente, non sono dolci (la zuppa di farro in genere non è servita come dessert) e se lo sono, è perchè vi è stato aggiunto dello zucchero, in una delle sue forme possibili. Per cui, quando al supermercato siamo di fronte a quella mirabolante parete arcobaleno, abbiamo, in realtà, solo due possibilità:

  1. I mix super healthy senza ciò che non dovremmo volere e con quello che dovremmo assolutamente volere
  2. I cereali, quelli di nome e di fatto.

A voi la scelta!

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